martedì 15 gennaio 2008

Java: L'approccio sbagliato



Ho sempre sostenuto dal basso della mia esperienza da informatico autodidatta che Java non fosse un linguaggio adeguato per insegnare i fondamenti della programmazione all'interno dell'università.Finalmente queste mie considerazioni trovano conferma in questo articolo di qualche "big professor" di sicuro più esperto e stimato di me. E' ridicolo che un corso di Ing. Informatica prepari degli studenti con un linguaggio quale Java che, in quanto interpretato, è la massima astrazione da ciò che sono l'architettura dell'elaboratore e le sue funzioni fondamentali. Per di più non viene minimamente intrapreso l'insegnamento del C, linguaggio universalmente riconosciuto come necessario punto di partenza per l'apprendimento delle tecniche di programmazione fondamentali, in quanto essendo vicino all'hardware porta a ragionare come il calcolatore e non astraendo come in Java, per ragionare più "umanamente" possibile.. Non mi soffermo su tecnicismi ma voglio dire: è come usare un utensile tecnologico, una persona qualunque può usarlo senza sapere come funziona effettivamente....un ingegnere no, deve pretendere la comprensione assoluta...
Oltretutto in ambito professionale (come ho recentemente sperimentato lavorando alla tesi in collaborazione con un'azienda) Java non è considerato se non per la sua portabilità (direi esclusivamente teorica). Parliamo di sicurezza e ottimizzazione delle risorse? .NET di Microsoft(si quella che odiano tutti) ha dimostrato in molteplici occasioni di essere preferibile come piattaforma di interpretazione in quanto a stabilità,sicurezza e semplicità (incredibile per Microsoft vero?!)

Nessun commento: